LEGGI MIGRATORIE ITALIANE

1868
Nel mese di gennaio viene emanata la cosiddetta "circolare Menabrea" che impone a prefetti, sindaci e pubblica sicurezza di impedire la partenza per l'Algeria e l'America a quanti non fossero in grado di dimostrare di avere già assicurato un lavoro o, in alternativa, adeguati mezzi di sussistenza. Si tratta del primo tentativo di controllo dei flussi in età Unitaria, pur senza il ricorso ad una legge specifica.

1873 Il 18 gennaio la "circolare Lanza" riprende la precedente del 1868 inserendo l'obbligo da parte degli emigranti di presentare un impegno scritto nel quale ci si impegnava a pagare il viaggio di ritorno in Italia nel caso di rimpatrio ad opera dei Consolati. La circolare invitava i prefetti e le autorità pubbliche a scoraggiare anche attraverso deterrenti le partenze dall'Italia.

1876
Il 28 aprile con Depetris capo del governo, esce la "circolare Nicotera" con la quale si cerca di alleggerire le posizioni nella politica migratoria assunte nelle precedenti circolari, tollerando in un certo qual modo l'esodo che si stava verificando dalle regioni italiane.

1888
Il 30 dicembre viene emanata la prima legge sull'emigrazione. Dopo diversi tentativi e un lungo dibattito parlamentare questa legge contiene alcune importanti novità in materia. Prima fra tutte la piena libertà di lasciare il paese. La legge disciplina anche l'attività degli agenti e dei subagenti che per esercitare la professione avrebbero dovuto ottenere un'autorizzazione dal Ministero degli Interni, e tentava di istituire delle forme di tutela nei confronti dei passeggeri imponendo alle compagnie di navigazione norme più restrittive sulla navigazione, anche attraverso l'istituzione di commissioni arbitrali per la risoluzione delle vertenze fra emigranti e compagnie di navigazione. La libertà di lasciare liberamente il paese era preclusa alle donne sposate che non potevano emigrare senza l'assenso del marito.

1901
Entra in vigore la prima legge organica in materia di emigrazione. Essa prevede la creazione del Commissariato Generale dell'Emigrazione, un ufficio speciale per la tutela dell'emigrazione destinato a riunire e a gestire tutte le competenze relative fino ad allora assegnate ad uffici e ministeri diversi.

1919
Dopo numerose norme integrative viene votato con un decreto il Testo unico della legge entrata in vigore nel 1901. Questo testo segna ufficialmente la fine della cosiddetta “Grande emigrazione”.

1927
Viene soppresso il Commissariato Generale dell’Emigrazione, sostituito dalla Direzione generale degli italiani all’estero con sede presso il Ministero degli Esteri.

1931
Viene istituito il Commissariato per le migrazioni e la colonizzazione interna (Cmci) alle dirette dipendenze della presidenza del Consiglio dei Ministri, che sostituiva la Commissione permanente per le migrazioni interne, costituita nel 1926 presso il Ministero per i Lavori Pubblici.

1947
Firma di accordi bilaterali con l’Argentina per definire i flussi migratori verso quel paese.

1950-51
Firma del trattato emigratorio con il Brasile.

1960
Nuovo trattato emigratorio con il Brasile.


LEGGI MIGRATORIE STATUNITENSI

1882
Vengono varate le prime leggi che introducono restrizioni all'immigrazione negli Stati Uniti mirate soprattutto al controllo dei flussi provenienti dai paesi asiatici.

1891-192
Nuove leggi affidano di fatto l'intera gestione dei flussi sotto il controllo federale che individua e organizza i siti di accoglienza degli immigrati. La stazione di accoglienza viene trasferita da Castle Garden all'isolotto di Ellis Island. Le competenze passano dall'Autorità Statale a quella Federale

1903
Per la prima volta i Congresso approva una legge che esclude persone dall'ingresso negli Stati Uniti sulla base delle opinioni politiche. Dal 1906 gli immigrati dovranno dichiarare di non volersi opporre al "governo degli USA in quanto entità organizzata".

1917
Entra in vigore la prima fra le Literacy Act. Il testo della legge aumenta la tassa d'ingresso portandola a 8 dollari ed esclude una serie di persone con le più svariate deficienze fisiche ma anche i poligami e " gli anarchici o le persone che credevano o pensavano di abbattere con la forza e la violenza il governo degli Stati Uniti d'America". L'effetto più controverso della legge riguarda la proposta di "escludere tutti gli stranieri sopra i 16 anni, fisicamente in grado di leggere, che non erano capaci di leggere in inglese, o in qualche altra lingua o dialetto, tra cui l'ebraico e lo Yiddish.

1920
Il Congresso approva una nuova legge sull'immigrazione che punisce gli stranieri che vengono trovati in possesso di pubblicazioni di sinistra, che soltanto consiglino - neppure più rivendichino - il rovesciamento dello stato, ovvero che appartengano ad organizzazioni di sinistra o anche abbiano simpatie per esse.

1924
Nuova legge che impone una restrizione drastica dell'immigrazione. Di fatto la legge manteneva aperto il canale immigratorio, ma imponeva "quote" severe ai paesi che non appartenessero all'Europa nordoccidentale. La quota per l'Italia venne ridotta a 4000 immigranti all'anno.

1965
Viene abolito il sistema delle quote nazionali e sostituito con altri più convenienti dal punto di vista economico e sociale (ad es. ricongiungimento con familiari ancora all'estero, capacità di investimento, titolo di studio o professione svolta).


LEGGI MIGRATORIE BRASILIANE

1867
Il governo imperiale prende una serie di iniziative per facilitare l'immigrazione, compreso il pagamento del viaggio oltreoceano.

1888
Il 13 maggio viene approvata la cosiddetta Legge Aurea che abolisce la schiavitù sul territorio nazionale.

1889
Il 15 novembre viene proclamata la Repubblica, nota anche come República Velha. Nello stesso anno il governo brasiliano decide di concedere d'ufficio la cittadinanza a tutti gli stranieri residenti , salvo rinuncia esplicita da parte degli interessati.

1890
Emanazione della legge Glicério attraverso la quale si assicura il trasporto gratuito non solo a famiglie di agricoltori ma anche a contadini celibi o vedovi tra i 18 e i 50 anni e a operai e artigiani della stessa età, sia pur in misura limitata. In questi anni e fino al 1902 si ha il maggior flusso di immigrazione italiana in Brasile.

1891
Viene reiterata la norma sulla naturalizzazione forzata degli stranieri residenti con le proteste dei paesi europei, compresa l'Italia, anche perché molti cittadini interessati rimangono all'oscuro del decreto.

1902
l'Italia emana il cosiddetto decreto Prinetti, dal nome dell'allora Ministro degli Esteri, attraverso il quale si proibisce l'espatrio con viaggio pagato dal Brasile a gruppi di persone, escludendo i contratti approvati dal Commissariato Generale per l'Emigrazione. Rimane libera l'emigrazione spontanea e quella di singoli chiamati da parenti già residenti in Brasile, purchè la richiesta sia vagliata e avallata dalle autorità consolari.

1907
Il governo brasiliano approva la legge Gordo che prevede l'espulsione dal territorio degli stranieri che rappresentino un pericolo per la sicurezza nazionale e l'ordine pubblico. Fra il 1907 e il 1921 vengono espulsi 556 stranieri, di cui 121 italiani.

1934
Entra in vigore il sistema delle quote di immigrazione, poi confermato nella costituzione del 1937. Le entrate annuali di stranieri vengono limitate al 2 per cento dei connazionali sbarcati in Brasile fra il 1884 e il 1933. La misura, emanata soprattutto per frenare l'immigrazione giapponese, non colpisce quella italiana che rimane sempre al di sotto delle quote fissate.

1943
In seguito alla dichiarazione di guerra del Brasile alle potenze dell'Asse, sono emanate diverse leggi restrittive contro i sudditi di quei paesi e quindi dell'Italia.

1950
Viene firmato il primo vero trattato migratorio fra Italia e Brasile, approvato dal parlamento italiano solo alla fine del 1951, che prevede due tipi di emigrazione: quella individuale, sulla base di atti di chiamata o di offerte di lavoro provenienti dal Brasile, e quella di gruppi e cooperative, soprattutto di colonizzazione agricola, o indirizzata, in cui il governo brasiliano finanzia il viaggio e la permanenza fino al collocamento degli immigrati, sulla base di richieste da parte brasiliana di quantitativi di manodopera divisi per professione.

1960
Firma di un nuovo trattato migratorio fra Italia e Brasile.


LEGGI MIGRATORIE ARGENTINE

1876
Viene approvata una legge che regola l'immigrazione e la colonizzazione e iniziano campagne militari contro la popolazione india.

1887-1890
Avvio di politiche immigratorie, con la promozione di viaggi pagati dallo Stato argentino, mirate a determinati gruppi etnici.

1902
Il governo promulga una legge che vieta ai nativi e agli stranieri il diritto di transitare liberamente dentro e fuori il territorio nazionale. La legge prevede inoltre la possibilità di espellere qualsiasi straniero ritenuto pericoloso senza un passaggio giudiziario ma solo attraverso una decisione del Ministero dell'Interno.

1947-1948
Il governo avvia una politica di rilancio dell'immigrazione. Per favorire l'arrivo di italiani vengono firmati accordi bilaterali con l'Italia.

1951
Un accordo commerciale con l'Italia prevede l'ingresso di mezzo milione di italiani in cinque anni. La difficile situazione economica argentina non permette il raggiungimento della cifra preventivata.


Legislazione completa




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