


LEGGI MIGRATORIE BRASILIANE ANTERIORI ALL'ANNO 1908
1867
Il governo imperiale prende una serie di iniziative per facilitare l'immigrazione, compreso il pagamento del viaggio oltreoceano.
1888
Il 13 maggio viene approvata la cosiddetta Legge Aurea che abolisce la schiavitù sul territorio nazionale.
1889
Il 15 novembre viene proclamata la Repubblica, nota anche come República Velha. Nello stesso anno il governo brasiliano decide di concedere d'ufficio la cittadinanza a tutti gli stranieri residenti , salvo rinuncia esplicita da parte degli interessati.
1890
Emanazione della legge Glicério attraverso la quale si assicura il trasporto gratuito non solo a famiglie di agricoltori ma anche a contadini celibi o vedovi tra i 18 e i 50 anni e a operai e artigiani della stessa età, sia pur in misura limitata. In questi anni e fino al 1902 si ha il maggior flusso di immigrazione italiana in Brasile.
1891
Viene reiterata la norma sulla naturalizzazione forzata degli stranieri residenti con le proteste dei paesi europei, compresa l'Italia, anche perché molti cittadini interessati rimangono all'oscuro del decreto.
1902
l'Italia emana il cosiddetto decreto Prinetti, dal nome dell'allora Ministro degli Esteri, attraverso il quale si proibisce l'espatrio con viaggio pagato dal Brasile a gruppi di persone, escludendo i contratti approvati dal Commissariato Generale per l'Emigrazione. Rimane libera l'emigrazione spontanea e quella di singoli chiamati da parenti già residenti in Brasile, purchè la richiesta sia vagliata e avallata dalle autorità consolari.
1907
Il governo brasiliano approva la legge Gordo che prevede l'espulsione dal territorio degli stranieri che rappresentino un pericolo per la sicurezza nazionale e l'ordine pubblico. Fra il 1907 e il 1921 vengono espulsi 556 stranieri, di cui 121 italiani.





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